Le Entità Defunte hanno talvolta comportamenti specifici che le fanno rientrare in determinate categorie e nomenclature.

E’ questo il caso, per esempio, dei Repeater.
Ma chi sono sostanzialmente questi Defunti che possono essere catalogati come Repeater?

In realtà li conosciamo molto bene, ne abbiamo sentito parlare e raccontare da sempre e molto frequentemente in ogni singola città o paese ci si imbatte nelle loro storie e leggende.
I Repeater sono, come dice la parola stessa, dei “Ripetitori” nel senso che passano la loro esistenza ultraterrena ripetendo costantemente certi spezzoni, recitati, ricalcanti eventi vissuti quando la loro esistenza era materiale.
Non hanno regole di cadenze temporali, di annate, di orari etc… ma ognuno di loro decide, nel suo libero arbitrio e per le sue personalissime ragioni, di apparire o farsi semplicemente notare ripetendo eventi e parole di qualche momento specifico del periodo della loro vita terrena.

A differenza di altre categorie, come ad esempio i Mnemonici, i Repeater sono consci di ciò che vanno” recitando ” e lo hanno deciso loro.

Si riconosceranno quindi sotto la nomenclatura di Repeater quei defunti che sono soliti fare apparizioni a cadenze temporali precise e programmate ( per esempio ) o quei ” Fantasmi ” che ripetono ad ogni loro apparizione in modo spasmodico gli eventi della morte morte, quegli Spiriti che continuano ad apparire ed a comportarsi in certi luoghi nello stesso identico modo in cui li frequentavano da vivi, i ” Ripetitori ” delle stesse frasi, parole, cantilene o semplici rumori costanti, e via dicendo.


Tra gli esempi più conosciuti in Italia possiamo nominare Laura Lanza, ovvero la Baronessa di Carini, che ogni notte del 4 Dicembre di ogni singolo anno fa apparire la sua mano insanguinata sul muro dove si appoggiò mentre veniva uccisa, che è situata nell’ala ovest del castello, purtroppo ormai quasi del tutto crollata.
Un altro famosissimo Repeater è la Vecchina di Vico Librai di Genova che ha l’ abitudine di apparire per i Vicoli della Città come quando era in vita, salutando e facendo ” la spesa “, dando qualche monetina agli elemosinanti, per poi scomparire davanti ad un alto muro che ora si trova in Via Madre di Dio ma che fino al 1970 ( anno in cui la sua casa fu abbattuta ) si chiamava proprio Vico Librai.


E chi non ha mai sentito le leggende dal fantasma di Azzurrina, chiamata dal folclore e dal mito Guendalina Malatesta ma che in realtà parrebbe esser stata Adelina Malatesta. Secondo il mito Riminese Guendalina nacque albina nel 1370 da Uguccione di Montebello e sua moglie Costanza e proprio la madre, sempre secondo la leggenda, per non farla additare come Strega o come Figlia del Demonio, dato che gli albini erano spesso presi di mira in questi contesti dai fanatici religiosi e dalla chiesa stessa, soleva tingerle i capelli con impacchi di foglie che però gli davano dei riflessi azzurrognoli e da lì derivò il suo nomignolo. La sua storia in realtà differisce non poco dal mito portato fino ai giorni nostri ma non è questo il momento di approfondirlo.

Scomparsa presumibilmente in un pozzo o in una botola del castello il 21 giugno Giugno del 1375 parrebbe riapparire insieme al suo gioco preferito, una palla, ogni anno in quel fatidico giorno e a detta di molti si sentirebbero sia la palla rimbalzare con eco sparse per il maniero e la sua vocina di bambina chiamare più volte la mamma.


Come dicevo ad inizio articolo, ogni Fantasma ha i suoi perchè nel decidere di diventare un Repeater, c’è chi lo fa per energia dato che i Fantasmi si nutrono principalmente delle energie dei vivi che li pensano e li ricordano, chi per raccontare la sua storia, chi semplicemente per cercare di capire le motivazioni di ciò che gli è successo e chi rimane ancorato ai ricordi dei luoghi in cui ha vissuto.

Come per i vivi così anche per i Defunti le decisioni di esistenza rimangono sempre e solamente soggettive e fini ai propri bisogni o scopi.

I Repeater sono inoltre abbastanza energetici, specie se conosciuti, e quindi hanno scarsa necessità di reincarnarsi a meno che non siano loro a decidere ad un certo punto di sbloccare questa loro ripetitività e continuare i loro percorsi animici.