L’inizio del 2025 ci ha portato tante nuove serie TV, ma una delle più chiacchierate in questi primi mesi dell’anno è senza dubbio M- Il Figlio del Secolo. La serie, tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati, racconta l’inizio del fascismo incentrando la sua visione sulla figura di Benito Mussolini (interpretato da un ottimo Luca Marinelli). In questa prima stagione della serie si va dalla fondazione dei Fasci Italiani fin al discorso in parlamento del 1925.

Il regista della serie è Joe Wright, già famoso per film di questo genere in quanto regista del film L’ora più buia, in cui ad essere rappresentata era la figura di Winston Churchill che si contrapponeva a quella di Adolf Hitler. Wright tenendo fede a molti argomenti storici ovviamente rende il tutto più cinematografico esaltando, quasi portando a limiti estremi, certi comportamenti dei personaggi; infatti, il regista ha dichiarato che lo scopo di questa miniserie fosse quello di sottolineare il fascino e il narcisismo che contraddistingueva la figura di Mussolini.

L’inizio

Sicuramente i personaggi sono veritieri, tra questi vediamo figure di spicco come Gabriele D’annunzio e Filippo Tommaso Marinetti e altre figure importantissime per quel che sarà poi il fascismo come Cesare Rossi, Albino Volpi, Italo Balbo, la moglie e l’amante di Mussolini, Rachele Guidi e Margherita Sarfatti.  La prima scena è la fondazione dei fasci di combattimento, 23 marzo 1919, quando Mussolini tiene una riunione in cui sono presenti oltre ad alcuni dei nomi sopra citati, molti arditi (corpo speciale dell’esercito italiano nella Prima guerra mondiale da cui si prenderà ispirazione per le camicie nere), ma anche futuristi e socialisti antisistema; infatti, dobbiamo ricordare che Mussolini era un socialista, poi chiamato traditore e cacciato dal partito e dal giornale L’Avanti per via del suo spirito interventista.

Le donne di Benito

Una certa importanza attorno alla figura di Benito Mussolini ebbero le sue due donne, la moglie Rachele e l’amante Margherita Sarfatti. Queste due donne però nella serie sono rappresentate quasi in maniera opposta, da una parte Margherita tende quasi a imporsi su Mussolini, sono quasi complici in quel che è la nascita del Fascismo, l’aiuta a conoscere i salotti milanesi, e a scegliere le parole da inserire nel manifesto dei fasci di combattimento, dall’altro lato c’è Rachele, donna fedele che, pur immaginando che il marito la tradisse non ha mai smesso di assecondare il marito e dargli manforte. Sulla figura di Rachele però ci sono varie versioni, sicuramente è vera la parte in cui si parla dell’incontro con Mussolini e sul fatto che non sapesse leggere e scrivere, ma alcuni come la figlia Edda dicono che in realtà era molto meno accondiscendente di quanto non si vedesse nel film e che era lei il vero dittatore della casa tanto che Mussolini alzo solo una volta la voce con lei, in altri casi preferiva assecondarla.

Il dualismo con D’Annunzio

Un argomento che spesso non troviamo a scuola nei libri di storia è il dualismo di Mussolini e D’annunzio, due personaggi con pensieri molto simili, ma con molta voglia di dimostrare all’altro la propria superiorità. D’annunzio acclamato da molti italiani per essere riuscito con una manciata di persone a prendere Fiume, città promessa all’Italia, ma mai data, aveva una corrispondenza con Mussolini e in una delle lettere disse a quest’ultimo “tengo Fiume finché vivo” e lo definì un codardo incapace di intervenire, eventi che fecero spaventare Mussolini della popolarità di D’annunzio tanto da spingere Mussolini a candidarsi al parlamento il 10 ottobre 1919, elezioni dove i fascisti non ebbero neanche un seggio in parlamento.

La polemica Marinelli e il lato cinematografico della serie

Luca Marinelli, attore che ha interpretato il ruolo di Benito Mussolini, è stato contestato per delle sue dichiarazioni in cui ha affermato: “Per interpretare Mussolini ho dovuto pompare il mio lato oscuro, mi ha segnato molto”. Molti hanno attaccato l’attore dicendo che l’ha detto solo per rimarcare di essere antifascista e che un bravo attore dovrebbe calarsi nella parte senza farsi troppi scrupoli, ma l’attore ha fatto queste dichiarazioni soltanto per far capire il suo stato d’animo nell’interpretare un personaggio cosi significativo per la storia italiana. Per quanto riguarda la parte cinematografica della serie un plauso va fatto sia al lato della fotografia sia a quello della sceneggiatura. Da notare quel black humor che spesso si percepisce in certe battute o la rottura della quarta parete che porta Mussolini quasi a parlare con il pubblico che sta guardando la serie.

Non vi rubiamo altro tempo e vi invitiamo a guardare questa magnifica serie su Sky o su Now TV e vi invitiamo a leggere i nostri articoli su apwrbradiomagazine e seguire i nostri programmi radio su APWebRadio.